Studio Dentistico Milanesio
Home / salute orale / Una guida per capire se i tuoi denti sono consumati e come rimediare

Una guida per capire se i tuoi denti sono consumati e come rimediare

Indice

  1. Che funzione ha lo smalto dentale?
  2. Come capire se lo smalto si è consumato
  3. Quali sono le cause per cui i denti si consumano
  4. Come ripristinare i denti ormai consumati

Che funzione ha lo smalto dentale?

In condizioni di salute i nostri denti sono ricoperti dallo smalto, il tessuto più duro del nostro corpo e uno tra i più resistenti presenti in natura (appena sotto il diamante). Lo smalto è una sorta di scudo che protegge i denti dall’attacco dei batteri del cavo orale, dagli sbalzi termici e dall’usura. Quando si consuma perde il suo ruolo protettivo: per questo è importante saper riconoscere i segni del suo danneggiamento.

Come capire se lo smalto si è consumato?

Ci sono alcuni segnali d’allarme che indicano che i denti si sono gravemente consumati o assottigliati:

L’usura dello smalto ha dunque delle conseguenze sia estetiche che funzionali.

Quali sono le cause per cui i denti si consumano?

Le usure dentali possono avere tre grandi cause che il dentista è in grado di riconoscere per poi ovviamente confermarle in seguito al colloquio con il paziente.

Abrasione

Interessa le superfici occlusali dei denti ed è causata soprattutto da parafunzioni ( bruxismo, serramento ) e/o abitudini viziate (onicofagia, masticare oggetti, tagliare nastro adesivo o filo da cucito, ecc.)

Erosione

Il dentista è in grado di riconoscere l’erosione perché coinvolge più spesso le superfici interne dei denti anteriori e le cuspidi dei denti posteriori con la formazione di veri e propri crateri nello smalto. È dovuta ad alcune sostanze acide esterne o interne che attaccano e sciolgono lentamente lo smalto. Molte persone introducono regolarmente bevande gassate e/o infusi mattutini a base di acqua e limone (con la convinzione che possano depurare l’organismo o far digerire meglio) senza essere coscienti delle gravi conseguenze che questi alimenti hanno sui denti. C’è anche però un altro agente erosivo, cioè l’acido cloridrico che proviene dal nostro stomaco, che ha delle conseguenze altrettanto gravi. La risalita di questo acido nel cavo orale si ha in caso di malattia da reflusso gastroesofageo o nei disturbi psico-alimentari come la bulimia.

Abfrazione

Il dentista la distingue dall’erosione perché le parti più consumate sono i colletti (la parte esterna del dente vicino alla gengiva) e le superfici masticatorie dei denti posteriori. E’ dovuta ad agenti meccanici che consumano gradualmente lo smalto. Riguardo alle abitudini di igiene orale quotidiana va menzionato l’utilizzo di dentifrici sbiancanti o peggio ancora del bicarbonato per lavare i denti nel tentativo di sbiancarli, un’altra causa può essere una tecnica di spazzolamento scorretta e aggressiva.

Il digrignamento (bruxismo) è ad oggi però la causa principale di abrasione nella popolazione: quello di strofinare i denti è un atto involontario che può verificarsi di giorno o di notte e deriva direttamente dallo stress e degli impegni lavorativi e familiari che ciascuno deve sostenere nella sua vita quotidiana.

Una condizione molto frequente che predispone all’usura dentale è l’aver perso uno o più denti posteriori: quando si perdono i molari infatti, lo spazio fisiologico esistente tra i denti del mascellare e della mandibola si riduce, comportando un avvicinamento dei denti anteriori, che dovendo sopportare un carico più elevato negli atti masticatori si iniziano a consumare velocemente. Per questo quando per vari motivi si perde un dente è importante non procrastinare la sua sostituzione.
È ovvio che come il resto del nostro corpo anche i denti subiscono un’usura fisiologica e graduale legata all’invecchiamento, di conseguenza è normale osservare che i denti di una persona di 80 anni siano consumati, mentre non lo è altrettanto per i denti di un giovane di 30 anni.

Come ripristinare i denti ormai consumati?

Se l’usura e le sue cause vengono intercettate in fase precoce è possibile mettere in atto una serie di accorgimenti per arrestarla senza dover eseguire manovre restaurative.
Evitare il consumo di cibi acidi con la dieta così come l’utilizzo di prodotti aggressivi per lo spazzolamento è una prima manovra che il paziente può mettere in atto autonomamente.

Se la causa dell’usura è il digrignamento, il dentista consiglierà l’utilizzo di un bite personalizzato, ovvero una placca che indossata la notte grazie al suo spessore impedirà ai denti in caso di sfregamento di toccarsi reciprocamente e quindi consumarsi. Il bite limiterà l’usura nel tempo ma per risolvere il problema del digrignamento sarà importante lavorare sulla propria vita quotidiana limitando gli stress e le tensioni.
Se al contrario viene intercettata in uno stadio troppo avanzato sarà invece necessario ricorrere alla ricostruzione protesica del tessuto dentale andato perso.

Gli approcci potranno essere diversi in base al grado di usura, alle aspettative estetiche del paziente e non meno importante al fattore economico. Un tempo l’unico approccio che il dentista aveva a disposizione era la fabbricazione di corone complete (capsule) con la devitalizzazione dei denti cui venivano applicate. 

A oggi esistono delle tecniche meno invasive e anche meno dispendiose per trattare protesicamente l’usura come l’utilizzo di intarsi in composito o in ceramica sui denti posteriori che vanno a coprire la parte usurata del dente ripristinandone forma e funzione, combinati con le faccette o le ricostruzioni estetiche in composito sui denti anteriori.
Con questo approccio minimamente invasivo, in pochissime sedute possiamo ripristinare il tessuto consumato eliminando la necessità di limare i denti in maniera importante.

Un aspetto importante da sottolineare è che quando l’usura è diffusa si rende assolutamente indispensabile lavorare in maniera protesica su quasi tutta la bocca o almeno su un’intera arcata dentale per ristabilire un’occlusione corretta.
A questo proposito capita spesso che un paziente, magari ignaro di avere un’usura perché non ha mai accusato disturbi, si rechi dal dentista volendo ricostruire per estetica un solo dente che si è consumato più degli altri.

Nel nostro studio siamo molto scrupolosi nello spiegare le possibili problematiche relative all’intervento sul singolo dente: se infatti si ignorasse il problema e si procedesse con la ricostruzione di quel solo dente si osserverebbero nel giro di breve continue scheggiature o distacchi che potrebbero portarlo a perdere fiducia nel nostro operato. Per chiarire questa problematica ci avvaliamo spesso durante il colloquio con il paziente dello scanner intraorale.
Se ti sei rispecchiato/a in una di queste condizioni sopra descritte o pensi di avere un’usura dentale in atto, contattataci: ti daremo dei consigli per arrestarla se ancora possibile e valuteremo insieme la soluzione migliore per il suo caso.

Condividi

Vuoi saperne di più o fissare un appuntamento?

Contattaci per maggiori informazioni

Scopri anche